ATHLETIC PAVIA

Calcio Femminile, a che punto siamo.

Le azzurre vincono e convincono.

La vittoria della Nazionale di calcio femminile sull’Australia ha portato tanta gioia agli italiani, che da cinque anni non vedevano una vittoria azzurra in un campionato mondiale (2-1 contro l’Inghilterra a Brasile 2014). Con questo successo le Azzurre hanno messo in luce una realtà – quella appunto del calcio delle donne – fino a poco tempo fa non molto considerata dal panorama mediatico.

In realtà, una società come l’Athletic Pavia ha anticipato i tempi. Sono infatti passati due anni da quando la dirigenza della Società ha fortemente voluto una squadra femminile. Lo conferma Noell, giocatrice della nostra squadra che ci ha scelto per la nostra ambizione e la voglia di crescere.

Dopo due anni, tiriamo le somme

Parlando della stagione appena conclusa Edoardo Biancardi, dirigente della società, ci ha raccontato di come l’aver perso il portiere a inizio stagione non abbia permesso di soddisfare le aspettative. Purtroppo il mancato raggiungimento di alcuni degli obiettivi prefissati ha portato a qualche assenza di troppo agli allenamenti. Il gruppo formatosi, però, è solido e fa ben sperare per l’anno prossimo. Degna di nota è la partecipazione a due tornei differenti: Promozione FIGC e CSI.

A Pavia le squadre di calcio femminile sono solo due, un numero relativamente basso che ben presto non potrà più soddisfare le crescenti richieste di tesseramento.

A tal proposito “mister” Pezzotti ci ha parlato di una spinta molto forte che viene dal basso. Sempre più ragazze, con tanta voglia di giocare a pallone, si fanno avanti e chiedono di entrare in squadra. Non si tratta solo di giocatrici esperte, ma anche chi non ha mai giocato a calcio adesso fa parte dell’Athletic Pavia.
Ci si trova quindi con un gruppo molto eterogeneo in quanto a esperienza e capacità tecnico-tattiche. Questa è una situazione diffusa nelle varie squadre a questo livello e l’allenatore non nasconde che rappresenti una sorta di difficoltà.

Ma il calcio femminile, continua poi, ha degli aspetti per cui può essere – non a torto – considerato migliore rispetto a quello maschile:

LA VOGLIA DI IMPARARE È PALPABILE E IN CAMPO NON AVVENGONO TUTTE QUELLE FORME DI ESASPERAZIONE AL QUALE SFORTUNATAMENTE CI SIAMO ABITUATI. IL GIOCO È MOLTO PIÙ PULITO. LEALE.

Il mondiale di calcio femminile è un’importante occasione per far crescere questo movimento, soprattutto in Italia, dove questo sport non ha l’attenzione che invece ottiene in altri Paesi.

Cosa ne pensano le nostre ragazze.

È di questa idea anche Nadia, che spera che la crescita alla quale stiamo assistendo non si fermi e dia la possibilità di praticare questo sport a tante bambine e ragazze. Riguardo alla partita delle Azzurre contro l’Australia commenta: « Ho visto un calcio bello, come tecnica e come intensità di gioco. Una partita ricca di emozioni e soprattutto tanta determinazione e tanto cuore. E mi dispiace che non sia sempre così: che raramente sia data a queste ragazze la visibilità che meritano, che quasi mai si veda del calcio femminile in televisione.
La gente conosce poco il calcio femminile, e in generale non gli si riconosce la stessa dignità di quello maschile ».
Il problema della poca visibilità non è una novità: uno studio dell’Università dell’Ohio ha sottolineato come nonostante il 40% dei praticanti sport siano donne, la copertura mediatica degli sport femminili è al 4%.

Ludovica, altra giocatrice dell’Athletic Pavia, ci ha raccontato del suo abbandono al calcio forzato dall’impossibilità di continuare a giocare con i ragazzi dopo una certa età, e di come, dopo quindici anni, è tornata ad allenarsi con la stessa voglia che aveva da piccola. Anche lei, come il mister e gli altri dirigenti, trova del buono in quella che è stata una stagione al di sotto delle aspettative: « Ho notato un miglioramento sia per me che per le mie compagne. Ma credo che ci sia ancora tanto da lavorare sul lato tecnico (e per questo ci affidiamo ai nostri allenatori), sia soprattutto sul lato caratteriale-motivazionale ».

Ludovica è anche certa i risultati arriveranno presto e che il calcio vada oltre il semplice gioco.

SVILUPPA, LIBERA E FA USCIRE QUALITÀ CHE AIUTANO NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI

Sulla stessa lunghezza d’onda si trova la campagna social lanciata dalla UEFA con l’hashtag #WePlayStrong. Che promuove il calcio femminile come un fenomeno che va oltre il semplice divertimento, ma come un mezzo per diventare più forti acquisire maggiore fiducia.

Purtroppo, nonostante i segnali positivi, l’Italia è ancora indietro rispetto ad altri paesi, dove il calcio femminile è ormai ben affermato. Basti pensare che sono molti i paesi in cui la nazionale femminile abbia una posizione migliore nel ranking rispetto a quella maschile. Ne sono esempio la Nuova Zelanda, Norvegia, Cina. Anche se l’Italia non è fra questi, non si può non riconoscere il merito delle nostre ragazze nell’essersi qualificate al campionato mondiale, attenuando la delusione per la mancata partecipazione dell’Italia maschile agli ultimi mondiali.

Non fermiamoci

In conclusione, l’augurio è che la manifestazione sportiva in corso dia un’ulteriore spinta a un fenomeno già in crescita, avvicinando molte ragazze allo sport e favorendo la nascita – o il consolidamento – di società come Athletic Pavia, che credono nel calcio femminile e nelle potenzialità educative di questo sport per le ragazze e le loro famiglie.

A cura di Andrea Di Ienno

SSD Athletic Pavia A.R.L.

Via Stafforini, 27100 Pavia

Partita IVA: 01977150182

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